Rust: I segreti del suo successo.


Tutti i nerd e semi-nerd che bazzicano su Steam almeno una volta a settimana, si saranno accorti del grande successo che questo nuovo gioco, tale “Rust”, prodotto da Garry Newman, sta scalando le classifiche delle sezioni a cui appartiene, e lo sta facendo molto in fretta.
Rust: l’ ennesimo, solito survival game con degli “zombie” che non sono neanche veri e propri zombie, destinato a rimanere nel dimenticatoio per via dell’ uscita in concomitanza con DayZ, sta spopolando più del suo fratello maggiore.
A proposito di questo, proprio qualche giorno fa i più grandi blog e siti di videogame, hanno pubblicato articoli in cui si comunicava che Rust, in due mesi, ha fatto più soldi della Garry’s Mod in nove anni.
“Ma la Garry’s Mod è una Mod!”, direte voi. Beh, non è più così. Non più, perlomeno. Da almeno sei anni, se non ricordo male, Garry’s Mod è diventato un “gioco” (se così si può chiamare) vero e proprio, con tanto di prezzo da indie game.
Bando alle ciance e a i millantatori, quindi, e diamo i dovuti meriti a Garry e al suo bambino.
Dati alla mano, per i giocatori Rust è meglio di DayZ Standalone, e io sono
d’accordo, ma la domanda è: perché?
La mia opinione è che, per quanto accomunati dalla stessa etichetta videoludica di “survival zombie game”, DayZ e Rust siano due giochi sostanzialmente diversi.
Il primo, punta molto al realismo, ha mappe più vaste ma server meno capienti, un sistema di spawn del loot più complesso e anch’esso più realistico, e molte feature che Rust si sogna.
Il secondo, è un survival zombie game con componenti di crafting in stile Minecraft, ma molto più divertenti, ha mappe più piccole ma server più grandi, un sistema di loot spawn programmato da dodicenni, e improbabili foreste piene di orsi.
In questo caso, dati alla mano, DayZ dovrebbe essere un gioco superiore a Rust, eppure il grande pubblico consumer, preferisce buttare i soldi per un’ alpha incredibilmente irrealistica in cui prendendo ad accettate gli orsi si ricava carne di pollo, piuttosto che sul più pubblicizzato survival game, forte di una precedente vita da mod di grande successo.
La verità? Secondo me, troppo realismo alla lunga stanca.
Rust ti permette di fare cose sostanzialmente stupide come costruirti un rifugio, un letto, andare a caccia per mangiare, sfruttare un ristretto range di armi che tu stesso puoi craftare, che pur essendo tutte cose banali, su DayZ non esistono.
Rust ha quella componente di divertimento che si prova nel PvP, unita all’ impegno che ci vuole per costruirsi un rifugio come si deve, e alla frustrazione che ti invade quando rilogghi nel tuo server di fiducia, e scopri che qualcuno ti ha sfondato la porta e ha rubato il tuo splendente M4, insieme a due stack di munizioni.
Queste tre componenti emotive, sono alla fine le stesse che mi hanno portato a giocare a Minecraft (con la Mod “Tekkit”) come se non ci fosse un domani.
Il poter avere un rifugio in cui passare la notte, con un braciere come unico punto luce, e la soddisfazione che provo nel trovare il blueprint dell’ introvabile esplosivo, sono aspetti del gioco che in DayZ non esistono.
DayZ è grande, troppo grande. Talmente grande da risultare vuoto.
Rust è un fratello minore che, pur essendo meno sviluppato tecnicamente e a livello di funzioni, riesce a divertire di più, forse proprio per quella mancanza di realismo, che a mio avviso giova.
E come succedeva con Tekkit a suo tempo, giocherò a Rust tanto, tantissimo, finché non arriverà il momento in cui qualcuno, riuscirà a fare breccia nella mia fortezza, uccidendomi, e rubando tutto quello che c’ è all’ interno.
Sarà in quel momento che capirà di dover fare una pausa causa rage, per poi ricominciare da capo.
Dopotutto, ci sarà un motivo se pur avendo comprato DayZ e Rust lo stesso giorno, il timer di Steam segna 40 minuti di gioco sul primo, e 40 ore sul secondo, no?